Roma in movimento muove dalla constatazione di come nella metropoli-capitale si stiano generando nuove condizioni di prigionia urbana, inedite forme di esclusione sociale connesse, in particolare, all’aumento del traffico automobilistico entro e oltre il Grande Raccordo Anulare. Ma a fronte di tale analisi, gli esiti di questa ricerca individuano anche potenzialità nascoste e si rivelano funzionali a progettare nuove traiettorie, a partire proprio dalla questione del diritto allo spostamento come titolo di cittadinanza. Il tema della mobilità assume quindi i caratteri di un progetto sociale capace di riattivare lo spazio aperto di Roma grazie a una rete di movimenti locali organizzati attraverso nuove infrastrutture paesaggistiche denominate Pontili. Attraverso i Pontili si tenta così di rilanciare la Cura del ferro, promossa negli anni Novanta e poi interrotta, avviandone un nuovo ciclo di vita, grazie al quale le ferrovie non andranno più intese solo come linee che attraversano un territorio da un punto all’altro, ma come infrastrutture capaci di raccordarsi a una rete flessibile di connessioni dirette tra insediamenti e stazioni.
Roma in movimento. Pontili per collegare territori sconnessi / Caravaggi, Lucina; Carpenzano, Orazio. - (2019), pp. 1-348.
Roma in movimento. Pontili per collegare territori sconnessi
lucina caravaggi;orazio carpenzano
2019
Abstract
Roma in movimento muove dalla constatazione di come nella metropoli-capitale si stiano generando nuove condizioni di prigionia urbana, inedite forme di esclusione sociale connesse, in particolare, all’aumento del traffico automobilistico entro e oltre il Grande Raccordo Anulare. Ma a fronte di tale analisi, gli esiti di questa ricerca individuano anche potenzialità nascoste e si rivelano funzionali a progettare nuove traiettorie, a partire proprio dalla questione del diritto allo spostamento come titolo di cittadinanza. Il tema della mobilità assume quindi i caratteri di un progetto sociale capace di riattivare lo spazio aperto di Roma grazie a una rete di movimenti locali organizzati attraverso nuove infrastrutture paesaggistiche denominate Pontili. Attraverso i Pontili si tenta così di rilanciare la Cura del ferro, promossa negli anni Novanta e poi interrotta, avviandone un nuovo ciclo di vita, grazie al quale le ferrovie non andranno più intese solo come linee che attraversano un territorio da un punto all’altro, ma come infrastrutture capaci di raccordarsi a una rete flessibile di connessioni dirette tra insediamenti e stazioni.File | Dimensione | Formato | |
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